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Ebitemp – le agevolazioni per il lavoratori in somministrazione

Cos’è Ebitemp e a chi si rivolge?

Ebitemp, Ente Bilaterale per il Lavoro Temporaneo, fornisce a tutti i lavoratori con contratti di somministrazione prestazioni e benefit per diverse categorie di servizi. In particolare si occupa di:

  1. sostegno: contributi una tantum in caso di difficoltà (es. istruzione, maternità, invalidità, adozione)
  2. tutela: sussidi per le spese sanitarie e indennità per infortuni
  3. agevolazioni: prestiti personali e mobilità

Si tratta di servizi completamente gratuiti per i lavoratori poiché è l’Agenzia per il Lavoro stessa a versare un contributo calcolato sulle retribuzioni di ogni lavoratore:

  • 0.2% in caso di contratto a tempo determinato
  • 0.3% in caso di contratto a tempo indeterminato

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fatto nascere la necessità di fornire prestazioni aggiuntive come rimborsi spese per baby sitter, per l’acquisto di dispositivi per smart working, contributi per la didattica a distanza dei figli, per il congedo parentale e indennità per l’isolamento domiciliare per i positivi al virus.

Come fare domanda?

Per richiedere uno o più servizi è sufficiente accedere o registrarsi alla sezione dedicata del sito Ebitemp. Sarà anche possibile seguire lo stato delle richieste e l’esito finale.

Scopri la guida completa con tutti i dettagli delle prestazioni offerte da Ebitemp!

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Notizie e aggiornamenti

Esonero Donne 2023 – Verso la riduzione del gender gap

Uno degli argomenti sempre attuali è il cosiddetto “gender gap”, cioè il divario sociale e professionale tra genere femminile e maschile. Ciò che emerge dalla classifica mondiale redatta dal World Economic Forum è che il divario è aumentato a livello globale e la stima per superarlo è passata dai 99.5 anni previsti nel 2020 a 135.5 nel 2022.  Nel caso specifico, l’Italia occupa la 63esima posizione su 146 paesi con il 56,5% delle donne che rappresenta la forza lavoro e un divario del 25%.

La recente pandemia ha favorito il ritardo nel raggiungimento di un equilibrio di trattamento tra uomini e donne impattando su queste ultime in modo sproporzionato sulla loro partecipazione al mondo del lavoro.

Pensiamo ad alcuni fattori come una nuova gestione familiare dovuta alla chiusura delle scuole, il rallentamento di settori a forte presenza femminile a causa delle restrizioni , la perdita di occupazione che ha colpito il 5% delle donne rispetto al 3.9% degli uomini, la difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro e il calo di assunzioni in ruoli di leadership.

Esonero donne 2023: cos’é?

Si riconferma per il 2023 il Bonus a sostegno dell’assunzione di donne  lavoratrici rientranti in specifiche categorie con l’obiettivo di supportare la diminuzione del gender gap. L’esonero contributivo riguarda soprattutto quelle aziende operanti in settori dove la disparità di genere supera il 25%. Parliamo principalmente di agricoltura, industria e servizi con una nota particolare per le costruzioni (82% di gap) e le forze armate (96.5%).

Per il 2021-2022 l’esonero era pari al 100% per un massimo di €6.000, mentre dal 2023 sarà utilizzabile per il 50%, rimane invece indifferente il tipo di contratto stipulato: a tempo determinato, indeterminato, part-time o in somministrazione

Prerequisiti delle donne coinvolte

Affinché il datore di lavoro possa richiedere l’esonero, le donne assunte devono rientrare nella categoria “svantaggiate”, cioè:

  • donne over 50 disoccupate da oltre 12 mesi
  • donne senza limiti di età o residenza senza un impiego retribuito da almeno 24 mesi
  • donne di qualsiasi età che svolgono professioni in settori dove la disparità lavorativa di genere è elevata
  • donne senza limiti di età e senza un impiego retribuito da almeno 6 mesi, purché residente in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea

Come richiedere l’esonero e la durata

La richiesta di applicazione dell’esonero spetta al datore di lavoro tramite il sito INPS.

Il tempo dell’esonero cambia a seconda del contratto:

  • 12 mesi nel caso di assunzione a tempo determinato
  • 18 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato

L’esonero può essere sospeso esclusivamente in caso di assenza di lavoro della lavoratrice per maternità

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Bonus €600 – Un sostegno per il rincaro bollette

Un nuovo sostegno per contrastare il rincaro bollette arriva dal Decreto Aiuti Bis, considerato l’aumento previsto dei costi pari al 59%.

Ad oggi esiste già quello dedicato alle bollette, ma subirà un aumento e alcune modifiche nell’applicazione. 

La soglia era stata fissata a €258.23 per poi raggiungere i €600 per il solo periodo d’imposta 2022, fino a questa soglia non sono tassati ai fini Irpef, andando oltre saranno soggetti ad imposizione fiscale e completamente deducibili per i datori di lavoro. 

A chi spetta? 

Il bonus €600 è definito “fringe benefit” e in quanto tale spetta solo ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti di aziende che li prevedono.

Ma vediamo insieme cosa si intende per fringe benefit: sono una forma di retribuzione non in denaro. In particolare, la possibilità per il dipendente di utilizzare beni aziendali (es. auto, telefono, computer) o accedere a servizi (es. buoni pasto, istruzione). 

La documentazione che il lavoratore dovrà fornire sarà un’autocertificazione che la bolletta che sta presentando sia intestata a lui o a un familiare convivente. Inoltre, il lavoratore dovrà risultare proprietario o affittuario dell’immobile in cui vive. 

Le bollette da considerare sono quelle dell’intero anno 2022 e quelle del 2023 che si riferiscono al 2022 (conguaglio). 

Come viene erogato il bonus? 

Il bonus viene erogato direttamente in busta paga per il valore corrispondente alle bollette. 

Da non confondere con Bonus sociali luce e gas: cosa sono?

Ogni nucleo familiare ha diritto a bonus sociali luce e gas una sola volta tramite richiesta dal portale INPS che si occuperà di verificare i prerequisiti per ricevere il bonus.

Per poter accedere a questi tipi di bonus è necessario:

  • un ISEE non superiore a 12.000€ (prima 8.265€)
  • un ISEE non superiore a 20.000€ con almeno 4 figli a carico
  • essere percettore del Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza

Non è possibile stabilire un importo fisso per i bonus sopra citati poiché variano a seconda degli importi. 

Il caso della somministrazione

Nel caso particolare del lavoro in somministrazione, l’erogazione del Bonus €600 non dipende direttamente dall’agenzia per il lavoro, ma dall’azienda cliente. Qualora questa dovesse prevedere per i lavoratori assunti direttamente anche questo tipo di benefit, l’agenzia per il lavoro lo erogherà in busta paga. 

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Esonero contributivo del 2% per i lavoratori dipendenti

Sono state introdotte alcune novità in merito ai contributi previdenziali a carico dei lavoratori: l’esonero è passato da 0.8% al 2%. 

Il periodo di paga di riferimento è quello dal 1° Luglio 2022 al 31 Dicembre 2022, compresa la tredicesima o relativi ratei erogati nel periodo di riferimento. 

Esiste un prerequisito affinché sia applicabile l’esonero: la retribuzione imponibile ai fini previdenziali non deve essere superiore a €2.692,00, maggiorato con il rateo della tredicesima a dicembre ed eventuale quattordicesima prevista dal CCNL di riferimento. 

Nel caso in cui il lavoratore, nel medesimo mese, svolga più prestazioni lavorative per distinti datori di lavoro, vanno considerati singolarmente entro il tetto massimo.

Avendo carattere retroattivo, l’esonero si applica anche ai mesi precedenti a quello attuale, sarà compito del datore di lavoro applicare la restante percentuale (1.2%) per i mesi di luglio, agosto e settembre 2022.

Che benefici ha il lavoratore? L’eliminazione di una quota di tasse sullo stipendio lordo, aumentando, di conseguenza, il netto in busta paga.

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Bonus 150€ una tantum: cosa sapere

L’ultima novità introdotta dal Decreto Aiuti Ter è il bonus una tantum, anche se titolari di più rapporti di lavoro e del valore di 150€. Si tratta di una misura aggiuntiva a sostegno del caro bollette e per combattere l’inflazione, ma vediamo insieme tutti i dettagli utili:

A chi spetta?

A tutti coloro che hanno un reddito non superiore a €20.000 lordi annui e per le seguenti categorie con specifici prerequisiti: 

  • lavoratori dipendenti pubblici e privati: con retribuzione imponibile a novembre non superiore a €1.538,00, l’indennità è riconosciuta anche in caso di soggetti con copertura figurativa dall’INPS
  • lavoratori domestici: aver percepito il bonus €200 ed avere in essere uno o più rapporti di lavoro alla data dell’entrata in vigore del nuovo bonus
  • pensionati: essere titolari residenti in Italia di trattamenti pensionistici o assegni a carico, di qualsiasi natura e un reddito assoggettabile IRPEF non superiore a €20.000
  • percettori di Reddito di Cittadinanza: non aver percepito il bonus €150,00 come altra categoria di soggetti 
  • lavoratori stagionali del turismo e collaboratori sportivi: essere stati beneficiari dell’indennità da Covid del Decreto Sostegni bis
  • lavoratori dello spettacolo: essere iscritti al Fondo pensione dedicato, aver versato almeno 50 contributi giornalieri e avere un reddito non superiore a €20.000
  • addetti alle vendite a domicilio: aver avuto nel 2021 un reddito derivante dalla stessa attività non superiore a €5.000, essere titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione separata alla data del 18/05/2022
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa: avere un reddito lordo non superiore a €20.000, avere contratti attivi al 18/05/2022 ed essere iscritti alla Gestione separata e non ad altre forme previdenziali obbligatorie
  • disoccupati con NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola: essere percettori delle prestazioni nel mese di novembre 2022 
  • lavoratori intermittenti e stagionali:  avere svolto per almeno 50 giornate nel 2021 prestazioni di lavoro e avere un reddito derivante non superiore a €20.000

Come richiederlo? 

Ad oggi non è ancora chiarita in maniera definitiva la modalità per richiedere il bonus una tantum da €150,00, ma è stato preannunciato che i lavoratori dipendenti dovranno presentare un’autodichiarazione, ai pensionati e percettori di NASpI, DIS-COLL e Reddito di cittadinanza sarà erogato in automatico. Mentre per tutte le altre categorie sarà necessario compilare un modulo dedicato dell’INPS.

Chi lo eroga e quando?

Il bonus verrà erogato dall’INPS nel mese di Novembre 2022 e: 

  • non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali 
  • non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile

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In Italia, i giovani escono di casa prima dei 30 anni

Buone notizie dopo il rientro dalle vacanze: secondo le ultime rilevazioni Eurostat, i giovani Italiani escono di casa un po’ prima dei 30 anni, un piccolo traguardo per la nostra Nazione.

La pandemia da Covid-19 ha rallentato, e per le fasce più deboli peggiorato, il processo di indipendenza dei giovani e delle giovani residenti in Italia che spesso vivono ancora un clima di precarietà e incertezza rispetto alle generazioni precedenti, partecipando per il solo 50% al mercato del lavoro. In aggiunta, un’altra importante parte della popolazione da considerare sono i Neet: più di 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano e che sono in aumento.

Come si posiziona iziwork sul tema giovani?

L’età media dei dipendenti interni è under 35 con una crescita continua che prevede il costante inserimento di figure nei diversi team. Fin dal principio, per ognuno, è previsto un percorso di carriera chiaro e pianificato che possa garantire una crescita in linea con inclinazioni e sogni personali, a volte anche al di là del proprio background di studi.

Ogni giorno vengono riconosciuti e premiati, in modi diversi, i meriti dei singoli e il raggiungimento di obiettivi che contribuiscono a rendere sempre più concerta la mission di iziwork e la direzione aziendale.

Per quanto riguarda i lavoratori somministrati impiegati con iziwork, a Maggio 2022, oltre il 40% apparteneva alla fascia di età 18-25 anni e di questi una percentuale maggioritaria era rappresentata da donne. Occupazioni in linea con le proprie necessità e aspettative, ma anche corsi di formazione per migliorare le proprie competenze tecniche o imparare una nuova professione per mettersi in gioco nel mercato del lavoro, sono solo due elementi garantiti ad ogni lavoratore e lavoratrice e affrontati insieme ai nostri recruiter dal primo contatto.

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Congedo di paternità: le novità dal 13 agosto 2022

Il 13 agosto 2022 sono state introdotte novità riguardanti il congedo di paternità, abbiamo cercato di fare chiarezza e rispondere alle principali domande.

A chi è rivolto?

A tutti i padri lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato che possono beneficiarne sia in maniera continuativa che non, purché siano giorni e non ore.

Cos’è il congedo obbligatorio di paternità?

Si tratta di un periodo di 10 giorni di astensione dal lavoro a seguito della nascita, adozione, affidamento o collocazione di un* figl* entro il quinto mese dalla nascita, dall’ingresso in famiglia o dall’arrivo in Italia in caso di adozione internazionale o affidamento.

E il congedo facoltativo?

É la richiesta, da parte del padre, di un giorno aggiuntivo ai 10 obbligatori che va, però, sottratto dal congedo di maternità della donna.

La legge di Bilancio del 2022 ha stabilizzato entrambi i congedi e possono essere richiesti anche in caso di morte perinatale del* figl* e contemporaneamente da entrambi i genitori.

La retribuzione durante il congedo di paternità?

L’indennità giornaliera durante il periodo di congedo è pari al 100% della retribuzione.

Quali sono le novità a partire dal 13 Agosto 2022?

Sono principalmente due:

  • in caso di parto plurimo (gemellare), i giorni di congedo raddoppiano arrivando a 20
  • si può richiedere il congedo di paternità due mesi prima della nascita e non più solo nei 5 mesi successivi

Quando e come va presentata la domanda?

  • se il pagamento è a conguaglio: la comunicazione deve essere inviata in forma scritta al datore di lavoro non meno di 5 giorni prima della data da cui si vuole usufruire del congedo. Se si considera la nascita, si fa riferimento alla data presunta.
  • se il pagamento spetta all’INPS, la domanda va presentata online attraverso il sito

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Le competenze del futuro sono le soft skills: l’industria Metalmeccanica

Il capitale umano è sempre più al centro dell’attenzione nel mercato del lavoro, così come servizi e benefit dedicati. In particolare la formazione è un tema sempre più considerato e valorizzato all’interno delle aziende. Una forte spinta in questa direzione è stata data dalla digitalizzazione dei processi che ha come conseguenza la necessità di fornire nuove conoscenze ai dipendenti sull’utilizzo di software e strumenti adottati.

Una menzione va fatta per il settore della metalmeccanica dove quasi sette lavoratori su dieci utilizzano quotidianamente tecnologie avanzate che richiedono un impegno mentale piuttosto che fisico, oltre il 63% dei dipendenti intervistati su 1.000 aziende nella decima edizione (2021) del Monitor sul Lavoro (Mol) promosso da Federmeccanica.

Stefano Franchi. Direttore Generale di Federmeccanica, introduce in questo modo il cambiamento che sta vivendo il settore: ”emerge in maniera chiara l’evoluzione dell’industria che sta puntando molto sulla polivalenza, la polifunzionalità e le competenze trasversali” dove assumono sempre più rilevanza le soft skills.

Considerando che la struttura dei corsi di formazione è creata ad hoc sulle esigenze aziendali e del momento, dall’analisi emerge che gli argomenti principali delle attività di formazione sono stati:

  • 93.8% competenze tecniche (maggiormente nella zona Nord-Est in aziende con >50 dipendenti del settore commercio e servizi)
  • 84.1% competenze digitali (maggiore richiesta nelle microimprese del Sud Italia operanti nel settore altra industria)
  • 57.2% sicurezza aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria (maggiormente richiesta al Centro-Nord)
  • 42.8% competenze trasversali
  • 17.4% lingue (richieste maggiori nel settore commercio e servizi delle aziende nel Nord-Ovest)

Premesso che le competenze richieste sono soggette a fattori come l’evoluzione del mercato, lo sviluppo tecnologico, le necessità del momento, la mansione, il contesto territoriale e il settore in cui si opera, la proiezione dei prossimi 3 anni evidenzia che le competenze richieste ai professionisti di questo settore saranno di carattere sempre più soft. Alcuni esempi sono abilità analitiche, cognitive e relazionali, la capacità di lavorare in team e trovare soluzioni in autonomia, ma anche le conoscenze del sistema impresa. Mentre avranno rilevanza minore rispetto al passato le abilità tecniche e fisiche.

Un ulteriore aspetto riguarda il mentoring bidirezionale, da un lato le figure senior affiancano quelle junior nelle cosiddette attività sul campo che richiedono esperienza e conoscenze tecniche. Viceversa, i più giovani introducono le competenze digitali che, ad oggi, fanno parte della nostra quotidianità e di cui loro sono pionieri. Infine, la formazione diventa un asset strategico sia per le aziende che per i lavoratori, soprattutto in quei settori in cui si registra un mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Nel primo caso la possibilità di offrire corsi di formazione ad hoc ai propri lavoratori sulla base di esigenze nuove o momentanee permette di possedere il know how internamente. Nel secondo caso, invece, permette di avere maggiori probabilità di occupabilità e crescita sia personale che professionale.

In iziwork diamo molta importanza a questi aspetti e attraverso il fondo Forma.Temp, Fondo per la Formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori somministrati, e una figura dedicata siamo in grado di creare progetti su misura per ogni esigenza dei nostri clienti gestendone anche la sfera amministrativa. Da maggio 2021 a maggio 2022 abbiamo attivato oltre 750 corsi tra professionale, base e on the job con più di 130 corsisti e il 70% di placement. L’obiettivo è fornire conoscenze e competenze sia specifiche di una mansione che trasversali, indipendenti dagli ambiti organizzativi e produttivi

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Cassa Integrazione per temperature eccessive – la nuova introduzione di INPS e INAIL

Sono circa 166mila i decessi causati dalle ondate di calore tra il 1998 e il 2017 (Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS) e nel 2003 solo in Europa sono stati 70mila in un’unica estate. La crisi climatica sta mettendo a dura prova il nostro pianeta e la risonanza di tutti eventi meteorologici portati all’estremo sono la dimostrazione di una situazione che si aggrava di anno in anno.

Tutto ciò ha un impatto su molti aspetti della vita delle persone tra cui il lavoro, infatti, in Italia, le temperature eccessive raggiunte nell’ultimo periodo hanno spinto INPS e INAIL a implementare un piano concreto per prevenire le cosiddette “patologie da stress termico”.

Elementi come la perdita di attenzione e la minore prontezza di riflessi aumentano il rischio di infortuni. In particolare, settori come agricoltura, edilizia e processi produttivi a combustione sono tra i primi ad essere considerati.

La comunicazione ufficiale contenuta nella circolare INPS n. 139/2016 e nel messaggio Hermes INPS n. 1856/2017 afferma che “Le imprese potranno chiedere all’INPS il riconoscimento della Cigo (ndr Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature “percepite”.

Sono considerati validi anche tutti i casi in cui la temperatura sia inferiore, ma percepita come in eccesso, soprattutto “I lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”.

La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (C.I.G.O.) riguarda il versamento, da parte dell’INPS, di somme di denaro a favore di lavoratori che hanno subito una riduzione del salario a causa di una diminuzione dell’attività lavorativa dovuta a difficoltà temporanee dell’azienda o eventi non riconducibili al datore di lavoro o ai dipendenti. A tal proposito, la nuova introduzione degli “eventi meteo” rientra perfettamente nella categoria di cause appena citate.

Le istruzioni da seguire includono l’invio di una relazione tecnica contenente le giornate in cui si intende sospendere o ridurre l’attività e specificarne la tipologia, non sarà, invece, necessario riportare il bollettino meteo poiché sarà responsabilità dell’INPS “acquisire d’ufficio i bollettini meteo e a valutarne le risultanze anche in relazione alla tipologia di attività lavorativa in atto”.

In ogni caso, qualora il Responsabile della sicurezza dovesse evidenziare rischi o pericoli per i lavoratori viene riconosciuta la Cassa Integrazione Ordinaria.

In data 11 luglio, INAIL ha messo a disposizione una Guida informativa per la gestione del rischio caldo, nata dalla collaborazione tra Istituto Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe) in cui si possono trovare raccomandazioni e consigli riguardanti le patologie da calore, i sintomi e i metodi di prevenzione da adottare sul luogo di lavoro.

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Decontribuzione Sud – Le novità per le aziende

Abbiamo tanto sentito parlare di Decontribuzione Sud e della recente estensione di durata di questo incentivo, ma di cosa si tratta? 

Si fa riferimento a uno sgravio contributivo previsto per tutti i contratti di lavoro dipendente all’interno di aziende private con sede nel Sud Italia, finalizzato al contenimento degli effetti della pandemia da Covid-19 sull’occupazione in quella parte di territorio che versa in situazioni di disagio socio-economico. Nello specifico, si fa riferimento ad Abruzzo, Calabria, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Nel caso dei contratti in somministrazione si fa riferimento al luogo in cui viene svolta la prestazione. 

All’interno delle categorie di coloro che possono accedervi sono escluse tutte le imprese del settore finanziario, agricolo e i datori di lavoro domestico. 

Inizialmente, considerando che la natura dell’esonero era all’interno del cosiddetto Temporary Framework dell’Unione Europea, cioè il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia durante l’emergenza Covid-19, la durata sarebbe dovuto essere dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2020. 

In data 24 giugno la Commissione Europea ha deciso di estenderne i benefici fino al 31 dicembre di quest’anno. 

I datori di lavoro possono accedere all’esonero attraverso le denunce retributive e contributive mensili relative ai dipendenti e secondo le istruzioni fornite da Inps. Per quanto riguarda, invece, le agevolazioni in termini percentuali, esse variano a seconda dell’anno delle contribuzioni

  • fino al 31 dicembre 2025: esonero del 30% dei contributi inps a carico del datore di lavoro
  • per il biennio 2026-2027: esonero del 20% dei contributi inps a carico del datore di lavoro
  • per gli anni 2028-2029: esonero del 10% dei contributi inps a carico del datore di lavoro

Il tutto non prevede un massimale dell’importo per singolo lavoratore o lavoratrice. Infine, in mancanza di dichiarazione espressa, lo sgravio Decontribuzione Sud è cumulabile con altri esoneri.

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